Fringe benefit fino a 3.000 euro per chi ha figli a carico

Limitatamente per l’anno 2023, è stata prevista la possibilità da parte dei datori di lavoro di erogare, ai lavoratori con redditi di lavoro dipendente o assimilato con figli fiscalmente a carico, fringe benefit in esenzione fino a 3.000 euro.

È bene ricordare che la scelta dell’erogazione dei fringe benefit, sotto forma di servizio oppure di rimborso delle utenze domestiche, rimane una facoltà del datore di lavoro che potrà decidere se, quanto e a quali lavoratori corrispondere tali benefit.

A tal proposito è bene precisare che i costi sono interamente a carico dei datori di lavoro.

Al momento dell’assegnazione dei benefit il datore di lavoro dovrà farsi rilasciare un’autodichiarazione da parte del lavoratore dipendente contente:

  1. i nominativi ed i codici fiscali dei figli fiscalmente a carico;
  2. l’eventuale valore dei fringe benefit già ricevuti anche presso altri datori di lavoro.

Qualora siano presenti le Rappresentanze Sindacali Unitarie sarà poi dovere del datore di lavoro informarle entro l’anno dell’erogazione dei beni in natura.

Al superamento della soglia dei 3.000 euro annui, l’intero importo ricevuto verrà soggetto a contribuzione previdenziale sia per il datore di lavoro sia per il dipendente e sarà oggetto di trattenuta fiscale rientrando così nel reddito da lavoro dipendente.

ATTENZIONE: nel conteggio della soglia di esenzione rientrano anche l’eventuale welfare contrattuale e/o il valore dell’auto aziendale concessa a uso promiscuo.

Per i lavoratori senza figli a carico la soglia di esenzione per i fringe benefit al momento è pari a 258,23 euro annui.

Le somme corrisposte a titoli di beni, servizi o rimborso di bollette, dovranno essere infine sempre esposte figurativamente nel cedolino paga e nella certificazione unica.