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BONUS NATALE 2024: la norma di riferimento
Il Bonus Natale 2024, previsto come indennità integrativa di 100 euro per lavoratori dipendenti con basso reddito e figli a carico, è stato recentemente aggiornato. Dopo l’introduzione nella legge di conversione del Decreto Omnibus 113/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’8 ottobre, il Decreto Legge 167/2024 ha apportato modifiche alla normativa. Il 19 novembre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare 22/E, fornendo chiarimenti sulla compilazione dell’autodichiarazione e casi pratici. Esaminiamo le novità legislative e le nuove indicazioni operative nel dettaglio.
Requisiti Bonus Natale 2024
Per accedere al Bonus Natale 2024, pari a un massimo di 100 euro netti, i lavoratori dipendenti devono soddisfare contestualmente i seguenti requisiti:
- Reddito complessivo annuo:
Il reddito complessivo del 2024 non deve superare i 28.000 euro.
Nel calcolo vanno esclusi il reddito dell’abitazione principale e le relative pertinenze, ma bisogna includere i redditi soggetti a cedolare secca e imposte sostitutive come nel regime forfetario.
- Capienza fiscale:
L’imposta lorda calcolata sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore all’importo della detrazione spettante per lavoro dipendente. Questo implica che il beneficio può essere richiesto solo se c’è sufficiente capienza fiscale.
- Requisiti familiari:
Presenza di almeno un figlio fiscalmente a carico (naturale, riconosciuto, adottivo o affidato), anche con età inferiore ai 21 anni.
Se il lavoratore è coniugato o convivente con un altro lavoratore dipendente, il bonus può essere richiesto solo da uno dei due.
- Ulteriori precisazioni:
La durata del rapporto di lavoro nel 2024 influisce sull’importo erogato, che è proporzionato ai mesi lavorati.
I lavoratori coniugati o conviventi devono dichiarare che il coniuge o convivente non beneficia già del bonus.
- Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da inviare al datore di lavoro, alleghiamo Fac-Simile da scaricare e compilare:

BONUS NATALE 100: come ottenerlo
Per ricevere il Bonus Natale 2024, il lavoratore dipendente deve presentare una dichiarazione scritta al datore di lavoro attestando il possesso dei requisiti previsti. La dichiarazione deve includere:
- Conferma dei requisiti personali, come il codice fiscale del coniuge (se non separato legalmente) o del convivente e dei figli fiscalmente a carico,reddito, capienza fiscale.
- Esclusione del doppio beneficio, dichiarando che il coniuge o convivente non percepisce a sua volta il bonus.
Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, erogherà il bonus unitamente alla tredicesima e potrà recuperare l’importo come credito d’imposta, utilizzando i codici tributo appositi forniti dall’Agenzia delle Entrate (ad esempio, 1703 per il modello F24 e 174E per l’F24 EP degli enti pubblici).
Erogazione del Bonus Natale 2024 e criticità sull’erogazione con la tredicesima
Il Governo ha anticipato il pagamento del Bonus di 100 euro al mese di dicembre, associandolo alla tredicesima, sfruttando l’andamento positivo delle entrate fiscali che ha reso immediatamente disponibili le risorse. Tuttavia, questa decisione solleva una serie di criticità tecniche e operative.
La normativa prevede esplicitamente che il Bonus venga corrisposto “unitamente alla tredicesima”, ma questa formulazione presenta sfide per i datori di lavoro in diversi scenari:
- Assenza di una tredicesima tradizionale:
Per lavoratori, come gli operai edili, che non ricevono la tredicesima dal datore di lavoro, manca chiarezza sulle modalità di erogazione. - Tredicesima rateizzata:
Per chi riceve rate mensili della tredicesima, non è specificato come il Bonus debba essere integrato. - Modifiche alla situazione reddituale:
Restano incognite su come gestire eventuali variazioni dei requisiti reddituali successivi all’erogazione, ad esempio:
- La perdita della qualifica di figlio a carico a causa di un reddito percepito successivamente.
- Dimissioni del lavoratore negli ultimi giorni dell’anno, che potrebbero ridurre il periodo lavorativo effettivo e l’importo spettante.
In questi casi, non è chiaro se le somme eventualmente non spettanti debbano essere restituite in fase di dichiarazione o con il conguaglio Uniemens di fine anno. La formulazione normativa che richiede requisiti “verificati al momento dell’erogazione” aiuta solo parzialmente a dissipare i dubbi.
Inoltre, l’introduzione della misura a ridosso della chiusura delle elaborazioni delle tredicesime crea difficoltà aggiuntive. Le software house per la gestione delle buste paga, che si erano già adeguate alla versione precedente della normativa, devono ora implementare rapidamente ulteriori modifiche, aggravando il lavoro amministrativo.
Un chiarimento tempestivo da parte dell’Agenzia delle Entrate risulterebbe indispensabile per garantire maggiore certezza applicativa ed evitare inutili complicazioni contabili per le aziende.
Quando i figli sono considerati a carico?
Un figlio è considerato fiscalmente a carico se:
- Ha meno di 24 anni e un reddito complessivo annuo inferiore a 4.000 euro. Ha 24 anni o più e un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro.
Il requisito del reddito si applica indipendentemente dal luogo di residenza del figlio.
Come si calcola il reddito complessivo non superiore a 28mila euro?
Il reddito complessivo è determinato al netto del valore dell’abitazione principale e deve includere:
- Il reddito di riferimento, che considera la quota esente di eventuali redditi agevolati.
- Redditi soggetti a imposta sostitutiva.
L’ammontare del bonus è fisso o varia in base alle giornate effettivamente lavorate?
L'importo del bonus di 100 euro è proporzionale al periodo di lavoro nell’anno d’imposta 2024. Si utilizza lo stesso criterio delle detrazioni fiscali, basandosi sui giorni effettivi di lavoro dipendente.
Cosa deve fare il lavoratore che ha avuto precedenti rapporti di lavoro?
Il lavoratore assunto nel corso dell’anno deve presentare la documentazione relativa ai precedenti rapporti di lavoro, come le Certificazioni Uniche (CU), ottenibili dai precedenti datori di lavoro. In assenza di tali documenti, il bonus non sarà versato dall’azienda, ma potrà essere richiesto successivamente tramite la dichiarazione dei redditi.
Nel caso di contratti part time il bonus va proporzionato?
No, il bonus non viene riproporzionato per i contratti part-time. Tuttavia, sarà erogato in misura inferiore se il numero di giornate di lavoro effettivo è inferiore rispetto a quelle previste per l’intero anno fiscale.
Possono fruire del bonus i lavoratori domestici che non hanno un sostituto di imposta?
Sì, i lavoratori domestici possono beneficiare del bonus, purché soddisfino le condizioni previste. Devono richiederlo presentando il modello 730 o la dichiarazione dei redditi.