La Certificazione per la Parità di Genere è una procedura che attesta se un ‘impresa o un’organizzazione adotti pratiche non discriminatorie nei confronti dei dipendenti di entrambi i sessi.
L’obiettivo è favorire l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni lavorative per tutti i collaboratori, ponendo attenzione a:
- Equità salariale e parità nelle mansioni
- Opportunità di crescita professionale
- Strategie per valorizzare le diversità di genere
- Supporto alla maternità e bilanciamento tra vita privata e lavoro.
Indice degli argomenti:
Chi può rilasciare la Certificazione di Parità di Genere
Al rilascio della Certificazione di Pari Opportunità alle imprese, in conformità alla UNI/PdR 125:2022, provvedono solamente gli organismi accreditati da Accredia (Ente Italiano di Accreditamento).
Di seguito la lista in aggiornamento degli organismi di certificazione accreditati.
Il ruolo dell'UNI/PdR 125:2022.
La UNI/PdR 125:2022 rappresenta una guida essenziale per promuovere l’empowerment femminile nei percorsi di crescita aziendale, contrastando stereotipi e discriminazioni.
Questa prassi aiuta le imprese a creare una cultura aziendale inclusiva, valorizzando le competenze femminili e costruendo un ambiente di lavoro più equo e rispettoso.
Calcolo Kpi Parità di Genere
Indicatori di performance aziendale (KPI).
La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022 da UNI – Ente Italiano di Normazione, definisce criteri e requisiti tecnici per ottenere la certificazione della parità di genere nelle imprese.
Questa prassi introduce l’utilizzo di specifici Key Performance Indicator (KPI) che analizzano sei aree fondamentali per misurare e promuovere l’inclusività organizzativa:
Cultura e strategia
I KPI in questa area misurano l’impegno dell’azienda nel promuovere una cultura aziendale orientata all’inclusione e alla parità di genere.
Si valuta, ad esempio:
-L’adozione di policy e codici etici che favoriscono la diversità.
-L’integrazione degli obiettivi di parità nelle strategie aziendali e nei piani operativi.
-La comunicazione interna ed esterna delle iniziative legate all’inclusione di genere.
Governance
Questi indicatori analizzano il livello di rappresentanza e partecipazione delle donne nei ruoli decisionali e negli organi di governo aziendali.
Tra gli aspetti valutati:
-La percentuale di donne nei consigli di amministrazione e nei ruoli apicali.
-L’implementazione di meccanismi per garantire una governance equilibrata.
-La trasparenza nei processi di nomina per posizioni dirigenziali.
Gestione delle risorse umane
L’attenzione si concentra sulle politiche e pratiche di gestione del personale, con particolare riguardo all’equità di genere.
I KPI includono:
-L’assenza di discriminazioni nei processi di selezione, assunzione e valutazione delle performance.
-La formazione sui temi della diversità e dell’inclusione rivolta a manager e dipendenti.
-L’equilibrio di genere nella distribuzione delle mansioni e nei percorsi di carriera.
Opportunità di crescita e inclusione femminile
In questa area si valuta l’efficacia delle iniziative che mirano a promuovere la crescita professionale delle donne e la loro inclusione attiva nel mondo del lavoro.
Gli indicatori chiave includono:
-La percentuale di donne coinvolte in programmi di sviluppo professionale e leadership.
-La presenza di percorsi formativi dedicati alle competenze STEM per le donne.
-L’incremento della rappresentanza femminile in settori e ruoli tradizionalmente dominati dagli uomini.
Equità retributiva di genere
Gli indicatori verificano la parità salariale tra uomini e donne per posizioni equivalenti e l’adozione di sistemi retributivi trasparenti.
I KPI considerano:
-Il gender pay gap, ossia la differenza media di retribuzione tra generi.
-La coerenza dei criteri di assegnazione dei bonus e degli incentivi.
-L’analisi e il monitoraggio periodico delle politiche retributive per garantire equità.
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Questa area analizza le politiche aziendali volte a favorire l’equilibrio tra vita privata e professionale per i dipendenti, con particolare attenzione alla genitorialità.
Tra i KPI rilevanti:
-La disponibilità e l’accesso a congedi parentali, flessibilità oraria e smart working.
-L’offerta di servizi di supporto alla genitorialità, come asili aziendali o convenzioni.
-L’impatto delle politiche aziendali sulle dinamiche familiari, misurato attraverso sondaggi interni e feedback dei dipendenti.
I passi da seguire per il rilascio della Certificazione della Parità di Genere.
La Certificazione della parità di genere è un processo volontario, accessibile su richiesta da parte di qualsiasi impresa, sia pubblica che privata, indipendentemente da settore o dimensione.
Il percorso si basa sulle linee guida stabilite dalla prassi UNI/PdR 125:2022.
Per ottenere la certificazione di parità di genere, le aziende devono inoltrare una richiesta a un ente accreditato, corredandola con la documentazione necessaria a dimostrare il rispetto dei requisiti stabiliti dal sistema di valutazione.
Ottenere la Certificazione: requisiti e procedura
La misurazione e il miglioramento continuo: l'importanza di mantenere alti standard per conservare la certificazione.
Ogni area dei KPI ha un peso percentuale che contribuisce al punteggio complessivo, con un minimo richiesto del 60% per ottenere la certificazione.
Questo sistema permette di valutare il livello di inclusività dell’organizzazione e di monitorarne i progressi nel tempo.
La certificazione, valida per tre anni, prevede verifiche annuali per assicurare il mantenimento degli standard e l’implementazione di miglioramenti continui, garantendo alle aziende un percorso strutturato verso la parità di genere.
Nel caso in cui vengano riscontrate anomalie o criticità, sindacati e consiglieri di parità hanno la facoltà di segnalarle all’organismo di valutazione della conformità che ha emesso la certificazione di parità di genere. Prima di procedere, all’azienda viene assegnato un termine massimo di 120 giorni per risolvere le problematiche rilevate.
Quali documenti sono necessari per il sistema di Certificazione della Parità di Genere.
Per ottenere la certificazione di parità di genere, il documento principale di riferimento è la “Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022”.
Questo testo, redatto dall’ente italiano di normazione UNI in collaborazione con i ministeri competenti (Dipartimento per la parità di genere, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Ministero dello Sviluppo Economico), stabilisce i criteri, i parametri e le indicazioni tecniche necessari per il conseguimento della certificazione.
Il documento si inserisce nel contesto delle politiche del PNRR e delle direttive europee, fornendo un quadro dettagliato degli obiettivi da perseguire e delle procedure di valutazione che le aziende devono seguire per dimostrare il proprio impegno verso l’equità di genere.
In particolare, il testo identifica e descrive gli indicatori di performance (KPI) fondamentali per misurare le iniziative adottate dall’azienda, suddividendoli nelle diverse aree di valutazione richieste per il processo di certificazione. Questi aspetti saranno approfonditi nei paragrafi successivi, con un’analisi puntuale delle aree di intervento e delle modalità di valutazione previste.
Soluzioni e Supporto per PMI e Microimprese
Servizi di consulenza dedicati: come Data Service supporta le aziende nel percorso di Certificazione.
Data Service si occupa, per le Aziende con più di 50 dipendenti, della redazione e della trasmissione obbligatoria del rapporto biennale delle pari opportunità utile ai fini della domanda della certificazione della parità di genere.
Supporta inoltre tutte le Aziende, di qualsiasi dimensione, nella valutazione dei KPI interni, nella compilazione dei questionari e dei dati richiesti e nel fornire la documentazione completa all’ente accreditato necessaria per il rilascio della certificazione della parità di genere.
Una volta ottenuta la certificazione della parità di genere, ci occupiamo della domanda di esonero contributivo prevista dall’INPS, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Opportunità e Incentivi per le Aziende Certificate 2025
Esonero Contributivo con Certificazione di Parità
La legge n. 162 del 5 novembre 2021 ha introdotto un importante incentivo per i datori di lavoro privati che ottengano la Certificazione della parità di genere.
Questo incentivo consiste in un esonero contributivo dell’1% sui contributi previdenziali complessivi, con un limite massimo di 50.000 euro annui per ciascun beneficiario.
Per accedere all’agevolazione, l’azienda deve ottenere la certificazione conforme alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata esclusivamente da organismi accreditati in base al Regolamento (CE) n. 765/2008.
I datori di lavoro interessati devono presentare la domanda entro il 30 aprile 2025, purché la certificazione sia stata rilasciata entro il 31 dicembre 2024. La richiesta deve includere informazioni specifiche e dettagliate:
- Dati aziendali: informazioni identificative dell’azienda e della sua forza lavoro.
- Retribuzione media globale mensile stimata: il calcolo medio per il periodo di validità della certificazione.
- Identificativo del certificato: un codice alfanumerico che identifica la certificazione ottenuta.
Documenti necessari per esonero contributivo con Certificazione di Parità di Genere
La domanda deve essere corredata dai seguenti documenti:
- Copia della certificazione conforme alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo accreditato.
- Identificativo alfanumerico del certificato e nome dell’organismo certificatore.
- Dichiarazione sostitutiva (resa ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445), che attesta la validità della certificazione.
- Dati retributivi e aziendali, tra cui:
- Retribuzioni medie globali mensili relative al periodo coperto dalla certificazione.
- Stima della forza aziendale media e indicazione dell’aliquota datoriale.
In caso di modifiche apportate al certificato, è necessario indicare unicamente la data della prima emissione che risulti ancora valida al momento della domanda.
Questa misura rappresenta un passo significativo per incentivare le imprese a promuovere concretamente la parità di genere, premiandole attraverso agevolazioni economiche proporzionate al loro impegno.
Perché Avere il Certificato di Parità di Genere Fa la Differenza
Ottenere il Certificato di Parità di Genere non è solo un atto di conformità normativa, ma rappresenta una dichiarazione forte e tangibile dell’impegno dell’azienda verso i valori dell’equità, dell’inclusione e della sostenibilità sociale.
Questa certificazione ha un impatto positivo diretto sulla reputazione aziendale, contribuendo a costruire un’immagine di affidabilità, modernità e responsabilità sociale, particolarmente apprezzata da dipendenti, clienti, investitori e altri stakeholder.
Miglioramento dell’immagine aziendale
La certificazione trasmette il messaggio che l’azienda non solo rispetta i principi di equità di genere, ma li promuove attivamente come parte integrante della propria cultura organizzativa.
Questo può generare:
- Maggiore fiducia da parte dei consumatori, che tendono a preferire marchi e aziende socialmente responsabili.
- Valore competitivo nel settore di appartenenza, distinguendosi come un’organizzazione all’avanguardia e attenta ai temi della diversità
Un’azienda certificata in parità di genere risulta più attraente per i potenziali candidati, in particolare per i giovani professionisti e le donne in cerca di un ambiente lavorativo equo e meritocratico.
I vantaggi includono:
- Maggiore capacità di attrarre talenti qualificati, grazie alla percezione di un contesto lavorativo inclusivo e orientato alla crescita professionale.
- Fidelizzazione dei dipendenti, che si sentiranno valorizzati e trattati equamente, con un conseguente aumento della produttività e riduzione del turnover.
Gli investitori, soprattutto quelli orientati verso criteri ESG (Environmental, Social, Governance), riconoscono nella certificazione di parità di genere un indicatore concreto di governance responsabile.
Questo può portare a:
- Maggiore interesse da parte di investitori istituzionali, che privilegiano aziende con standard elevati di responsabilità sociale.
- Accesso facilitato a finanziamenti legati al rispetto dei principi ESG, contribuendo a migliorare la sostenibilità economica dell’impresa.
La certificazione parità di genere e l’impatto positivo sul mercato di riferimento
In mercati sempre più competitivi, la certificazione di parità di genere può diventare un elemento distintivo, permettendo all’azienda di guadagnare visibilità e riconoscimenti, partecipare a bandi di gara pubblici o privati che premiano le organizzazioni socialmente responsabili, e consolidare il proprio posizionamento sul mercato.
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